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Bartolomeo Ravenna

Una vita per la storia di Gallipoli

bartolomeo ravenna

 La figura di Bartolomeo Ravenna si disegna netta tra tutti gli studiosi di storia patria dei vari paesi del Salento.

In primo luogo per la cura degli studi che egli approntò, per la metodica, per le risorse spese nel corso della sua vita per la realizzazione di quella che fu la sua massima opera, dedicata alla sua amata città natale: le “Memorie istoriche della Città di Gallipoli”.

L'opera racchiude il risultato di tutte le sue ricerche in tanti ambiti, svolte sino alla sua pubblicazione, avvenuta nel 1836, pochi anni prima della stessa scomparsa del suo autore.

Bartolomeo Ravenna era il primogenito di una ricca famiglia di commercianti d'olio di Gallipoli; nacque il 20 settembre del 1761 da Stefano, di origini genovesi, e da Maria Crisigiovanni, esponente, quest'ultima, di una delle più antiche e nobili famiglie gallipoline.

Fu avviato agli studi da alcuni dei migliori maestri appartenenti agli ordini religiosi che risiedevano in quel tempo a Gallipoli ed egli stesso ne trasse, da questa istruzione, le fonti principali per il suo lavoro di ricerca, meticoloso ed assiduo, cominciato si dagli anni della giovinezza.

La curiosità e meticolosità che Bartolomeo Ravenna pose nel suo lavoro di studioso trovarono, purtroppo, una pausa nel 1778 quando il padre morì ed egli, all'età 17 anni, in qualità di primogenito, dovette far fronte ai numerosi problemi dell'azienda di famiglia, impegnata nel commercio dell'olio di oliva.

Nel 1794, all'età di 33 anni, sposa Maria Teresa Verdesca, appartenente ad una ricca famiglia di Copertino. Con la dote portata dalla moglie, aggiunta alle sue già abbondanti proprietà, Bartolomeo Ravenna mise insieme un ricco patrimonio, diffuso tra Gallipoli, Copertino e Lecce che comprendeva terreni agricoli, masserie, varie abitazioni e magazzini. Inoltre, la relativa tranquillità economica, gli permise di concentrarsi sugli studi e le ricerche cui, sin da giovane, si era appassionato.

Purtroppo, non ebbe figli e questa circostanza gli permise, mediante consistenti lasciti di pensare molto ai bisogni della sua città, costituendo dei fondi per i più bisognosi.

Bartolomeo Ravenna muore a 76 anni, il 31 agosto del 1837 e viene sepolto nella cappella di Santa Maria del Soccorso nella cattedrale di Gallipoli. L'inteso asse ereditario, ad eccezione dei lasciti e delle donazioni, passa, secondo il testamento olografo da lui redatto, al fratello Nicola.

Le memorie istoriche della Città di Gallipoli

Il frutto più importante delle ricerche e degli studi di Bartolomeo Ravenna fu la raccolta delle “Memorie storiche della città di Gallipoli”, pubblicato in Napoli nel 1836 per i tipi della stamperia di Raffaele Miranda.

Il titolo era dovuto alla convinzione dell'autore di poter fare solo un'attenta opera di ricerca di quanto era stato raccolto e studiato da altri prima di lui; tuttavia, egli raccoglie, coordina e rielabora le informazioni, abbracciando un periodo vastissimo che va dagli scritti di Plinio e Pomponio Mela sulla città di Gallipoli (indagando, per la prima volta, l'antico nome della città), sino ai suoi tempi, con eventi verificatisi pochi anni prima della sua stessa morte.

L'opera è suddivisa in sei libri ed ognuno di essi in capitoli. Il primo libro è dedicato alle origini della città e la descrive nello stato in cui era, a cavallo dei secoli 1700 e 1800, epoca in cui visse il suo autore; si tratta di una vera e propria fotografia di Gallipoli.

Nel secondo e terzo libro sono descritte le vicende storiche della città, dai tempi più remoti sino al periodo Borbonico.

Nel quarto libro l'autore descrive la chiesa cattedrale, i monasteri e le altre chiese ed il territorio della città; il quinto libro resta un po' su questo tema e fornisce notizie sulla diocesi e sui vescovi di Gallipoli.

Infine, il sesto ed ultimo libro da notizie sull'economia della città e sugli uomini illustri di Gallipoli.

L'opera, seppur dal suo autore limitata al circondario della cittadina ionica, è un ottimo punto di partenza per uno studio attento e dettagliato del Salento. Le vicende storiche raccolte per Gallipoli, infatti, sono, nel loro complesso, le vicende che hanno interessato l'intero Salento e la loro lettura non può far altro che gettare luce sulle vicende dell'intera nostra piccola regione, spesso trascurate dalla storiografia ufficiale nazionale.

Leggendo gli scritti di Bartolomeo Ravenna, infatti, potremmo notare, oltre ad un tenace attaccamento alla propria terra natia, una minuziosità di notizie ed informazioni che permettono di comprendere al meglio le vicende storiche di altri comuni vicini che, purtroppo, non hanno potuto contare su studiosi locali del calibro del Ravenna.

Documento creato il 09/04/2012 (14:00)
Ultima modifica del 09/04/2012 (14:47)

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