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Bombe nel Mare AdriaticoANCORA SEGNALAZIONI E RITROVAMENTI DI RAZZI CHIMICI IN ADRIATICO. E' ORA D'INTERVENIRE. Lo "Sportello dei Diritti" della Provincia di Lecce, la cui delega è stata assegnata all'Assessore al Mediterraneo Carlo Madaro, in data 25 aprile aveva lanciato, una campagna di sensibilizzazione sulla delicatissima questione delle "Bombe nel Mare Adriatico". E' ormai noto a gran parte dell'opinione pubblica che il mare su cui si affaccia la parte est della Penisola Salentina, è da tempo considerato la discarica di pericolosi ordigni e razzi che spesso sono dotati di carica chimica. Il ritrovamento di un razzo al fosforo di fabbricazione statunitense ed alcune ordinanze delle Capitanerie di Porto sono la prova che la situazione non è cambiata nonostante le denunce effettuate e delle inchieste anche governative che l’Adriatico è considerato il luogo più comodo dove poter scaricare i propri armamenti onde evitare i rischi di atterraggi pericolosi. Il precedente governo aveva avviato le procedure per un tentativo di bonifica del Nostro Mare ma in un’ottica non unitaria con un rimbalzare di competenze tra apparati dello Stato, concretizzatosi in un "indecoroso scaricabarile tra ministri e ministeri": nessuno di essi ad oggi si è fatto carico di un programma complessivo di disinquinamento; ogni ministero ha promesso interventi ma solo per la sua parte e comunque parcellizzati, senza una visione globale tanto dei drammatici problemi posti dalla molteplicità dei rischi attuali e futuri, quando degli interventi di bonifica. Per questi motivi lo "Sportello dei Diritti" della Provincia di Lecce ritiene ancora una volta doveroso, rilanciare la questione del disinquinamento dell'Adriatico dai pericolosi ordigni e residuati bellici, ed interverrà presso tutte le competenti sedi ed in particolare presso il nuovo Governo affinchè la questione sia valutata sotto un’ottica unitaria e sia implementata una bonifica globale delle acque del nostro preziosissimo mare.Nel frattempo, lo "Sportello dei Diritti" invita tutti i bagnanti, pescatori e diportisti a non toccare oggetti galleggianti sospetti e ad informare immediatamente la Guardia Costiera segnalando la posizione degli stessi al numero telefonico gratuito 1530 delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera. Lecce, 29 giugno 2006L'Assessore al "Mediterraneo" con delega allo "Sportello dei Diritti" Carlo MadaroDocumento creato il 29/06/2006 (22:14) Ultima modifica del 29/06/2006 (22:14) Area di StampaFortune Cookie...Al primo colpo non cade l`albero |
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