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San GregorioA poco più di sei Km da Torre Vado, sempre più verso il Capo di Leuca, si incontra la bella marina di San Gregorio, in agro del comune di Patù. Il centro abitato sorge sul piccolo istmo la cui parte centrale è occupata dall'antica torre di avvistamento che, a causa dei rimaneggiamenti, conserva ben poco delle sue caratteristiche tardo medioevali. Anzi, oggi è un'abitazione privata con un parco ampio e ben curato. San Gregorio ha origini antichissime. Come altri luoghi costieri era un centro messapico collegato alla città principale che, secondo la tradizione, era costruita all'interno, in alto sulla serra. La città messapica era Veretum, distrutta dai saraceni nell'800 d.C. e di cui oggi non resta più nulla. I profughi, invece, costruirono Patù, dove si insediarono definitivamente. L'istmo di San Gregorio crea una piccola baia, profonda 5 o 6 metri, ottimo luogo di attracco, utilizzato per secoli dai pescatori. Il fondale è limpido con poca vegetazione. I massi che sono disseminati sul fondo sono il segno che, probabilmente, un tempo, la baia era ricoperta da una grande volta, una grande grotta marina successivamente crollata, forse a causa di un maremoto. L'istmo era sicuramente un'area messapica. Un breve tratto di muro e ancora oggi visibile e probabilmente racchiudeva quello che era l'antico centro abitato. Per bagnarsi qui c'è solo l'imbarazzo della scelta: si può lasciare l'auto in qualche radura sulla strada litoranea e scendere al mare dalle scalette o arrivare sino al porticciolo di San Gregorio ed immergersi nella baia; in ogni caso il mare è profondo ed è caldamente consigliato saper nuotare bene. In compenso il parcheggio è libero anche se, in agosto, potrebbe diventare addirittura selvaggio... Baia di FellonicheOltre l'istmo di San Gregorio, verso sud, si apre una caletta incredibile. Una spiaggia di ciottoli e massi arrotondati che si protende, bassa, verso il mare aperto. La costa è anche disseminata da piccoli sferoidi di colore marrone scuro: sono piccoli ovuli di bauxite, il minerale da cui si estrae l'alluminio, diffusi in molte località del Salento, soprattutto, nel Capo d'Otranto. Sulla costa ionica è qui l'unico posto dove è possibile trovarli. Osservando i ciottoli si vede che provengono da rocce costituite da uno strano impasto rosso di arenaria che racchiude i ciottoli già levigati. Il continuo lavorio del mare li sta pian piano liberando. Si tratta prevalentemente di ciotoli di materiale calcareo molto duro anche se, qua e là, imprigionato nell'arenaria è possibile vedere qualche masso di basalto o granito. Qui non è un'area vulcanica... Che ci fa imprigionato nelle arenarie della costa salentina? Prospiciente alla spiaggia di ciottoli c'è una piazzola dove lasciare l'auto prima di godere del bagno refrigeratore. Il fondale è basso ed adatto a qualsiasi nuotatore, costituito, prevalentemente dagli stessi massi della costa ricoperti di uno strato di vegetazione marina. La tranquillità regna sovrana: pur frequentata, questa piccola spiaggia sassosa è tranquilla, ordinata, rilassante. Lasciata la caletta di Felloniche, la costa procede, alta e rocciosa, verso Capo Santa Maria di Leuca. Documento creato il 08/10/2005 (16:36)Ultima modifica del 26/03/2011 (16:08)
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Japigia di Paola Beatrice Arcano, Casarano (Lecce) Realizzazione siti Internet, Portali, Grafica computerizzata e servizi turistici. E' vietato il plagio, anche parziale, dei contenuti del sito. Per informazioni, contatti, suggerimenti: Contattateci! Copyright e info legge 62/01 - Privacy e Cookie Partita I.V.A 03471880752 - R.E.A. CCIAA Le/224124 |